lunedì 12 febbraio 2007

Goldoni

Ieri sono andato al teatro Strehler, a vedere Il ventaglio di Goldoni. L'autore scrisse in francese la prima stesura del testo a Parigi, la città dove risiedeva dal 1762, dopo la precipitosa fuga da Venezia, a seguito delle polemiche e delle persecuzioni scatenate contro di lui dal rivale Gozzi. La versione in italiano risale al 1765: la commedia fu poi spedita a Venezia dove si rappresentò con successo. Per il regista Luca Ronconi l'opera è "una commedia interessantissima perchè porta in scena tutte le classi sociali del tempo: nobili, borghesi, mercanti, artigiani, contadini, in una parola tutto il "mondo" di allora."
Ronconi spiega che "il motore della vicenda è un oggetto da nulla, un ventaglio da pochi soldi: eppure questo inerte accessorio riesce ad incrinare legami, a produrre scontri, a scatenare crisi. Perchè di un ventaglio non si può fare a meno, in un secolo in cui manca l'aria, in cui tutti i censi rappresentati sulla scena non hanno più fiato."
In effetti, attraverso una classica commedia degli equivoci che ha al centro due triangoli amorosi, Goldoni, a pochi decenni dalla Rivoluzione Francese, ci mostra la decadenza di una società senza valori, in particolare per quanto riguarda la nobiltà, i cui personaggi sembrano ormai delle caricature appartenenti ad una classe sociale ormai in palese declino.
Non un capolavoro, ma un'opera che vi può far passare un piacevole pomeriggio in compagnia di ottimi attori.
Darcy

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